Un’Avventura UMANA
———- Per tanti diversamente giovani, Kabir Bedi e’ e sara’ sempre la tigre di Mompracem. Al di là degli importanti successi a Hollywood e dei trionfi a Bollywood, nell’immaginario collettivo di molti italiani, Sandokan rimane uno dei personaggi più amati e ricordati delle serie tv. Una storia che, in tempi preistorici per effetti speciali, costumi e scenografia, ha tenuto incollati davanti alla televisione milioni e milioni di telespettatori.
Gli uomini ammiravano questo personaggio bello, coraggioso, leale, dal fisico perfetto; le donne sognavano di essere la bella Marianna, ammaliate dallo sguardo magnetico e dal cuore romantico e poetico del pirata nobile.
Sono passati un po’ di anni, da quando l’affascinante Kabir lottava nella giungla malese per riscattare il suo popolo e scacciare l’usurpatore. Oggi a 76 anni, dopo 4 matrimoni, 3 figli, la bancarotta; ha deciso di raccontarsi in un libro “Storie che vi devo raccontare”, di cui ha parlato al GFVIP6 ed a Verissimo.
Un racconto commovente ed a tratti straziante. Non un divo irraggiungibile, ma un uomo, un padre ed un marito che condivide, con eleganza e dignità, le montagne russe di emozioni che hanno segnato la sua esistenza. Un percorso di vita incredibile, all’inseguimento dell’amore e della felicita’, segnato da enormi drammi e grandi gioie.
L’attore parla della sua storia con commozione, calma e trasparenza, mostrando, senza finta retorica, anche, le ferite più profonde. Tra tutte, la prematura perdita del figlio Siddharth, il dolore più grande e che gli ha devastato anima e cuore.
Il suicidio del piccolo genio di casa Bedi ha lasciato un vuoto incolmabile con cui Kabir ha dovuto imparare a convivere. La schizofrenia oscura la mente, alterando la percezione di sé, del mondo e degli altri; ma il messaggio che Kabir vuole lanciare e’ positivo e pieno di speranza: con le medicine di oggi, si può convivere con questa malattia.
Durante la permanenza dentro la casa del GFVIP6, il pubblico ha avuto la possibilita’ di conoscere l’uomo; che con umilta’ e classe, ha saputo rialzarsi dopo ogni caduta, non ha mai smesso di rincorrere la felicita’ e non ha mai avuto paura di mettersi in gioco ed affrontare nuove sfide.