Se la DEMOCRAZIA SPAVENTA
———- Da qualche giorno, l’Ucraina sta vivendo un incubo ad occhi aperti. E’ un paese sotto assedio, che fino a pochi giorni fa gioiva della routine della quotidianitia’. I bambini andavano a scuola, la gente lavorava regolarmente, le citta’ erano piene di vita, tutto scorreva nella normalita’; finché odio e brutalita’ hannoA prepotentemente invaso il territorio.
Le scene che da giorni scorrono davanti ai nostri occhi sono uno strappo al cuore: la fuga disperata di tanti, i civili che imbracciano le armi, famiglie nascoste nei rifugi, corpi senza vita e feriti, saluti strazianti tra chi resta per combattere e chi scappa per salvarsi; attorno solo distruzione e orrore.
Siamo testimoni impotenti della follia di un conflitto, scatenato da Putin per la sua ossessiva paura della democrazia. Il presidente russo sta usando violenza e forza per sottomettere un paese democratico ed indipendente, sfidando il resto del mondo con sfrontata spavalderia, e dimostrando di vivere la guerra come una partita a Risiko.
Il mondo ha risposto con sanzioni e alcune misure simboliche, ma il sangue continua a scorrere e il terrore persiste nelle strade ucraine; mentre il presidente Zelenskij ed il suo popolo stanno dando una grande lezione di orgoglio, dignità, coraggio e amore per il paese.
Noi siamo nati e cresciuti nella pace, non sappiamo cosa sia la guerra, cosa voglia dire vivere nel terrore, cosa significhi essere svegliati dal rumore dell’odio, cosa si prova a dover abbandonare la propria vita da un giorno all’altro, e quanta sofferenza ci sia nell’ultimo abbraccio alle persona che amiamo con la consapevolezza che potra’ essere l’ultimo.
Siamo, pero’, coscienti che chi calpesta i diritti internazionali e’ sempre dalla parte del torto, che dietro i disegni degli alti poteri non c’e verita’ ma solo vergogna, che chi fino a ieri ha supportato ed elogiato il governo e le scelte politiche di Putin non puo’ governare il nostro paese, che non dobbiamo mai smettere di manifestare contro la guerra, che non dobbiamo mai dimenticare di celebrare la liberta’ e la democrazia in cui viviamo; e, soprattutto, ricordare che la guerra porta solo devastazione.