L’ACCHIAPPA CONSENSI !!!
———- “Io sto con Putin, sostituirei Renzi con Putin domani mattina”, “Staremmo meglio se avessimo Putin in Italia”, “Putin e’ il miglior uomo di governo sulla faccia della terra”, “Preferisco Putin all’Europa, non ci sono dubbi”, “Mi auguro che i russi rieleggano Putin, uno dei migliori uomini politici della nostra epoca”, “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin”; queste sono solo alcune delle dichiarazioni in cui Matteo Salvini elogia il presidente russo.
Fino a ieri postava foto indossando la maglietta con il volto di Putin in bella vista e la scritta “esercito Russo”, oggi vola in Polonia al confine con l’Ucraina per fare uno dei suoi soliti show, e cavalcare l’onda del pacifismo, mostrando solidarieta’ ad un popolo in fuga dalla guerra.
Le lodi che negli anni il senatore italiano ha espresso verso Putin e le sue decisioni politiche, sono andate oltre i normali rapporti diplomatici dovuti al ruolo istituzionale; parole da cui non si e` mai dissociato, nemmeno davanti la devastazione e la crudeltà delle immagini provenienti dall’Ucraina.
L’imbarazzante tentativo del senatore di accalappiare facilmente i consensi degli italiani, sfruttando, come di consueto, il tema emotivo del momento; e’ stato fermato, senza tanti giri di parole, dal sindaco della città di Przemysl. Salvini si e’ scontrato malamente con la memoria e l’orgoglio del primo cittadino, che non ha dimenticato chi ha sempre apprezzato la politica di Putin e che oggi sfrutta strategicamente il dolore e la sofferenza di un popolo in cerca di pace e accoglienza.
La poca credibilità non riguarda solamente gli apprezzamenti sulla politica del presidente russo e la mancata condanna delle sue azioni belliche; ma anche questo nuovo interesse per l’accoglienza di un popolo in fuga da morte e distruzione. Dimostrando che il suo cuore si riempie di gioia solo se si ospitano in Italia bianchi europei, ma che “i non bianchi” si aiutano in casa loro, anche se c’e’ la guerra e rischiano la vita.
Una lezione sulla coerenza ed il rispetto, che ha esposto l’ipocrisia e le contraddizioni del Matteo nazionale; e che conferma come il suo giochino di inseguire il vento dei consensi non convince più nessuno.