IL SILENZIO E’ D’ORO

Due anni fa, durante una vacanza in Sardegna, il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e 3 amici, incontrano due ragazze al Billionaire, il gruppo decide di finire la serata nella tenuta del leader dei 5 stelle.

Da quel momento le versioni di quello che è successo quella notte sono contrastanti, l’accusa contro Grillo jr e company è pesante e gravissima, violenza sessuale di gruppo; i 4 giovani invece raccontano di un rapporto sessuale consenziente.  

Nonostante tutti abbiano diritto alla presunzione d’innocenza, come spesso succede, soprattutto in presenza di cognomi risonanti, la stampa ha sbattuto sulle prime pagine la foto del rampollo di casa Grillo, innestando il pubblico linciaggio.

Il video pubblicato dal rappresentante politico sui social mostra la frustrazione e la sofferenza di un padre nel vedere il figlio di 19 anni schiacciato dal tritacarne mediatico e la ferma convinzione della sua innocenza; ma allo stesso tempo racchiude l’essenza di tutto ciò che è sbagliato e deplorevole quando si tratta un argomento delicato come un possibile stupro. I toni aggressivi e concitati, l’avversione verso la presunta vittima e la descrizione dei fatti come una semplice goliardata, sono un passo falso imperdonabile. 

Subire una violenza sessuale è un trauma indescrivibile, ci vuole tempo per prendere coscienza ed accettare quello che si è subito. Non si può giudicare la veridicità’ del racconto di una vittima sulla base del comportamento prima e dopo la violenza. Decidere di denunciare è un processo doloroso e complesso.

Le modalità e le parole con cui insinua dubbi sulla tempistica e sulle azioni post traumatiche sono uno schiaffo crudele a tutte le vittime di stupro. Un affronto a tutte quelle donne che con tante difficoltà decidono di denunciare, che fanno fatica ad accettare ed elaborare il trauma, che hanno perso il senso della normalità, che hanno paura del giudizio sociale, che sono schiacciate dal senso di vergogna, e che sono in continua lotta per ritrovare sé stesse. 

Bisogna aspettare che la giustizia faccia il suo corso, nell’attesa, l’assoluto silenzio farebbe bene a tutti, presunte vittime e presunti carnefici.