Il giorno dopo
Beppe Grillo, con uno sproloquio concitato e aggressivo, usando il suo potere mediatico, è andato oltre la comprensibile difesa del figlio; scagliandosi contro una ragazza di 19 anni, colpevole di non avere denunciato subito. In questo modo si è macchiato dell’imperdonabile colpa di avere descritto la presunta vittima come il vero carnefice della storia.
Alle sue parole risponde Eva, vittima di stupro. Con l’hashtag “ilgiornodopo” ed un messaggio commovente, cerca di spiegare che qualsiasi siano le azioni della vittima dopo una violenza non annullano la credibilità delle accuse né intaccano la reputazione della donna.
#ilgiornodopo sono andata a scuola, sono andata al cinema, sono uscite con le amiche, ho cenato con il mio aggressore, ho fatto un esame, sono solo alcune delle testimonianze di donne che hanno subito violenza sessuale e che confermano il disperato tentativo di ricerca della normalità, nella speranza di trovare conforto in quello che era la vita prima.
Parlano di dolore, vergogna, trauma, ma soprattutto di lotta giornaliera per la sopravvivenza. Lo stupro non è unicamente una violenza fisica ma anche una violenza psicologica. Non si deve fare i conti solamente con un corpo violato, ma anche con le ferite al cuore e all’anima. Uno tsunami dentro e fuori il corpo di una donna, spesso impossibile da metabolizzare.
È un lavoro intimo e brutalmente doloroso rendersi conto di quello che si è subito, comprenderlo, elaborarlo, accettarlo ed accettarsi, fino a trovare il coraggio e la forza di parlarne con qualcuno e denunciare. Le tempistiche per ogni donna sono diverse, possono passare giorni, mesi, anni, o mai, nel frattempo si vive nell’inferno di notti insonni, di ricordi spaventosi, della paura continua, del senso di vergona, dell’umiliazione profonda e della sofferenza intollerabile.
Lo sbraitare di Grillo è una mancanza di rispetto per tutte quelle donne che ancora vivono nel dolore del trauma e nei sensi di colpa, per cui la realtà è ancora troppo dura da affrontare, e la cui unica salvezza mentale è quella di rimuovere lo stupro per elaborarlo, se mai accadrà, quando si è emotivamente più forti.
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