Fabrizio Corona “LA DESCRIZIONE DELLA DISPERAZIONE”

Parole onerose e che fanno riflettere quelle dette ieri sera dalla Dott.sa Andreoli, psicoterapeuta, a Non è l’Arena condotta da Massimo Giletti, su Fabrizio Corona.

“I reparti psichiatrici sono reparti chiusi a chiave”
“Posti intrinsechi di dolore, dove gli esseri umani spesso si trovano con la faccia per terra (…) molto spesso vicinissimi alla morte, specie quella psichica”.

Una descrizione al tempo stesso professionale e umana, una patologia che può raggiungere alti rischi.
Parametri, dice la Dott.sa, da valutare da tecnici che stabiliscono i fattori rischiosi che potrebbero portare a gesti estremi, già più volte tentati da Corona.
Le grida di aiuto, sotto qualsiasi forma avvengano e da chiunque provvengano non vanno mai ignorate, tantomeno quelle di Fabrizio.
Allontanato dalla via della salute e con alto fattore di rischio in un quadro grave.

Fabrizio, dal reparto di psichiatria di Niguarda ha fatto pervenire a Giletti una lettera
                                      “Sono pronto a morire per i miei diritti”
Parole lette con commozione dal conduttore e che sembrano confermare le condizioni di un uomo ai limiti del collasso psicologico e fisico.

Controllato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria, Fabrizio non mangia ne beve (tranne un bicchiere di the e mezzo d’acqua) da 9 giorni, si è rasato a zero, che nel “linguaggio” di Corona ha il significato di “guerra”.

Una lettera letta sul tardi della trasmissione proprio per la consistenza, con parole forti, che trasuda una disperazione che possiamo solo provare ad immaginare, una speranza gridata da un uomo ferito, provato, sito in un limbo borderline e che sta urlando “STO MALE”..