EUROVISION: E se avesse vinto la Francia?

— Negli ultimi 30 anni, abbiamo partecipato all’Eurovision con un miscuglio di speranza e convinzione di portare a casa l’iconico microfono di vetro. Proprio quando avevamo smesso di crederci un po’ tutti, quest’anno a rappresentare l’Italia i Maneskin che sono saliti sul palco di Rotterdam con la stessa energia e la stessa passione per la musica che li ha sempre caratterizzati. Hanno infiammato il palco, portando un brano che è pura adrenalina e che ha dato un taglio netto con i classici stereotipi sulla canzone italiana “tradizionale”.

Conosciamo il loro talento dai tempi di X Factor, con un secondo posto un po’ stretto, ma umilmente accettato. Un viaggio all’inseguimento dei loro sogni iniziato 5 anni fa tra i banchi di scuola e via del Corso, di 4 giovanissimi che hanno travolto tutti al Festival di Sanremo fino al trionfo all’Eurovision. Un gruppo affiatatissimo, autore dei propri brani, che vive di musica e per la musica, che ha conquistato non solo il pubblico a casa ma anche molti degli artisti in gara, da sabato e’ meritatamente sul tetto d’Europa.

A rovinare la festa per la vittoria, con il “Cocagate”, la stampa dei nostri cari cugini invidiosi d’oltralpe, a cui il secondo posto della loro beniamina non e’ andato proprio giù. Hanno richiesto la squalifica del gruppo italiano accusando il front man dei Maneskin Damiano di avere fatto uso di cocaina in diretta tv. Una polemica di cui avremmo fatto tutti a meno, soprattutto per la gravità delle accuse, che ad oggi non hanno trovato nessun fondamento. Il popolo del web francese si e’ scagliato contro il gruppo criticando tutto, dalla canzone alla performance, ai vestiti trucco e parrucco, additandoli come volgari. 

In un edizione dell’Eurovision dove ha vinto la novità, la passione, la libertà di essere se stessi; i nostri ragazzi sono vittima di tutti i cliché con cui il rock è stato etichettato per tanto tempo e che hanno un sapore medievale e retrogrado. 

Se la Francia avesse vinto l’ESC il “Cocagate” e le critiche sterili non sarebbero mai nate. Ma si sa’, al mondo c’è chi sa perdere e chi no.