COSA RESTERÀ- I Parte

———– Solo poche ore fa, si sono spenti i riflettori sulla casa più spiata d’Italia. È il momento di tirare le somme sulla 6′ edizione del GFVIP e di capire quali rapporti, alleanze, amicizie e amori erano strategici, e quali dureranno oltre al reality. 

Signorini ai telespettatori non piace, per il suo modo di trasformare in gossip qualsiasi rapporto e dinamica, per la scivolosa faziosità verso protetti e preferiti, la superficialità con cui tratta argomenti delicati, la velocità con cui cambia atteggiamento nei confronti di un vippone piuttosto che un altro in base al gradimento del pubblico, la cattiva abitudine di allungare il brodo del serale con siparietti puerili e battute a doppio senso, e il brutto vizio di zittire i figliastri e dare ampio spazio ai figli.

Ahinoi, l’anno prossimo il GFVIP7 sarà capitanato dall’Alfonso nazionale.

Adriana Volpe è sempre stata sul pezzo su diatribe e spetteguless della casa; non si è risparmiata nel rispondere alle provocazioni di Sonia Bruganelli, dimostrando che, quando è necessario, sa pungere anche lei. Sonia Brugi, ironica, provocatoria, acuta, ha esagerato un pò troppo nella parte del personaggio “voce fuori dal coro”. Si è pavoneggiata ad oltranza sul suo lavoro dietro le quinte, facendo trasparire, però, smanie da conduzione. Due donne completamente diverse, agli antipodi, che con i loro battibecchi hanno reso l’aria dello studio friccicarella; anche se a volte è sembrato di essere all’asilo mariuccia piuttosto che in prima serata su Canale 5. 

Alex Belli, dopo averci provato con Centovetrine, con il salotto della D’Urso, con la promessa d’amore sponsorizzata, e con altri reality; quest’anno ha finalmente avuto un momento di gloria ed è riuscito a nutrire le sue manie di fama e di protagonismo. Sono stati sei mesi targati Belli tra chimica artistica, massaggio energetico, poliamore, varie ed eventuali.

Il Belli slang sarà usato per generazioni; ma adesso che le luci del circo si sono spente, sbatterà la testa sulla cruda realtà di non avere né arte né parte e che l’intrattenimento è ben altro. Speriamo vada in letargo per un bel po’ nella sua Factory, per far disintossicare i poveri telespettatori.