CHIARA FERRAGNI : Il suo FESTIVAL in 4 ABITI !!!

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Il Festival di Chiara Ferragni è all’insegna dell’ esclusività e di grande dimostrazione di intelletto.
Sopra le righe e al di là di ogni pensiero, anche se da lei qualcosa di particolare ce lo aspettavamamo, a cominciare dai look.

Firmati dalla maison Dior, la regina delle influencer scende le scale con visibile emozione ma anche con la sicurezza di una donna che, come ha sottolineato nel lungo e molto toccante monologo a se stessa, ora sa, ed è consapevole di “essere abbastanza”.

La Ferragni sceglie di portare all’Ariston la sua personale battaglia contro chi offende, discrimina o commenta in modo sessista le donne, lei compresa.
Gli haters spesso la criticano, e lei ha voluto, invece di sottomessi e tacere, piangendo in silenzio, gridare a tutto il pubblico di Sanremo che si può essere in grado di “PENSARSI LIBERE”.
Mi trovo d’accordo con questi pensieri, credendo fortemente che la “felicità” è potersi svegliare ogni mattina e poter scegliere…

Così dalla collaborazione con Fabio Maria D’Amato e Maria Grazia Chiuri, Chiara decide di incidere e stampare sui suoi abiti tutto ciò in cui fermamente crede.
Perché non ti rifai il seno”, “Ma sei mamma escort”, “Il culo vero è flaccido”, “Disgusting”, “A breve il porno”, sono alcune delle offese ricevute suoi social dall’ influencer.

Una donna non può permettersi di indossare un abito più sexy dopo essere diventata madre ???

Il buon gusto è ben diverso dall’essere o meno mamma, che è “solamente” si fa per dire, un valore aggiunto della donna, che non per questo smette di essere tale.

Abiti diversi da quelli che siamo abituati a vedere sul palco dell’Ariston, look ben studiati con un un particolare rilievo social e mediatico, che esplodono in un nascosto significato,
“IL MANIFESTO”: un abito lungo, nero a bustier con ampia gonna. Le spalle coperte da una bianca stola con la scritta “Pensati libera”.
Libera da tutti gli stereotipi e le regole canoniche di bellezza, fisicità e pensiero imposte dalla società.
LA NON VERGOGNA”: un dress che ha subito creato silenzio e stupore in teatro.
Un nude look che non era un nude look… ma un disegno sul tessuto che abbracciava il corpo di Chiara e che gridava “IL corpo delle donne non deve mai generare odio o vergogna”.
L’ODIO”: bianco, lungo e con una spalla scesa con scritte di rabbia e di cattiveria, quasi fosse sporcato dall’inchiostro che con malignità arriva dritto al cuore delle donne.
LA GABBIA”: una aderente tuta in strass dorata che proprio come una gabbia è resa intrappolata da una gonna trasparente che si può togliere, liberando ogni imposizione, ogni corpo, qualsiasi forme abbia, e ogni comando e ordine imposto dalla società.

La moda quindi non ti rende più schiava ma è un veicolo importante di messaggi reali e concreti. 
Un binomio, nella società moderna fatta di social, web e tecnologia, vincente che unisce moda e comunicazione, all’interno di una kermesse sonora importante, dove la musica protagonista diventa modo per sottolineare ancora di più l’importanza dei messaggi.