“Addio a Raoul Casadei, il Re del Liscio”

Era ricoverato al Bufalini di Cesena dal 2 marzo e, poche ore fa, è giunta la notizia: anche Raoul Casadei si aggiunge alla lunga lista di artisti che il covid si è portato via.
Se, in Romagna, il liscio è considerato ben più di un semplice genere musicale e ci sia, ancor oggi, una specie di venerazione nei confronti della musica da ballo, lo si deve, principalmente, alla famiglia Casadei, a partire dal leggendario Secondo Casadei, l’autore di “Romagna Mia”, e titolare dell’omonima orchestra, attiva sin dagli anni cinquanta.
Raoul è un predestinato.
Uno che è nipote di Secondo Casadei e viene al mondo il giorno di ferragosto, ha il destino segnato.
Nel 1971, alla morte dello zio, diviene il conduttore dell’Orchestra Casadei, per cui diviene il leader di un settore dello spettacolo mai così florido, prima degli anni settanta.
“Ciao Mare”, “Simpatia”, “Romagna e Sangiovese”: sono alcuni dei grandi successi scritti da Raoul, brani immancabili nei repertori di tutte le orchestre da ballo italiane.
Portabandiera di un intrattenimento leggero, semplice ma elargito attraverso una ferrea disciplina e un alto grado di professionalità, da anni aveva consegnato il timone dell’azienda di famiglia al figlio Mirko.
Viene a mancare un sorridente e spensierato protagonista di quella musica italiana, erroneamente considerata di categoria inferiore, da critici e presunti esperti.