A volte RITORNANO
——————- Meno di un anno fa, Amadeus e Fiorello, salivano sul palco di un teatro Ariston deserto, con solo l’Orchestra a fargli compagnia. Ieri parlavano ad una platea piena di palloncini di forma discutibile; oggi, condividono l’Ariston con un pubblico caloroso e con tanta voglia di divertirsi.
Davanti al tappeto di gente, tutti rigorosamente con le mascherine; Amadeus si commuove, e apre le danze ringraziando coloro che hanno permesso di realizzare questa 72esima edizione del Festival. Accanto a lui, l’amico di una vita, il Mattarella dell’intrattenimento, il booster del Festival della canzone italiana. Fiorello e’ una ventata di allegria; severo ma giusto, prende in giro tutti, il presentatore e la moglie, il direttore di Rai Uno, i virologi, i novax, la politica italiana, e se stesso, riesumando perfino i Jalisse.
Ornella Muti e’ la prima Dea ad affiancare Amadeus. 66 anni e non sentirli, elegante e sensuale, ma sottotono e spaesata.
Apre la serata Achille Lauro, che, tra sacro e profano, plagia se stesso. Noemi e’ Noemi, eterea ed emozionata, ma dopo le prime note incanta e conquista. L’irriducibile Gianni Morandi, si commuove per l’accoglienza del pubblico in sala; il pezzo e’ scritto da Jovanotti in perfetto stile Morandi. Sono passati 54 anni dalla prima partecipazione di Massimo Ranieri, ma per lui il tempo sembra essersi fermato. Canta con qualche sbavatura, ma il fascino della sua voce e’ eterno. Mahmood e Blanco cantano pura poesia. Le loro voci si incastrano perfettamente, l’interpretazione e’ perfetta ed intensa. La Rappresentante di Lista ci riporta agli anni ‘80, con quel pizzico di Donatella Rettore che non guasta mai.
Tra i superospiti I Maneskin, dalla vittoria dell’anno scorso alla conquista della scena musicale internazionale; sempre umili, gentili e genuini. Matteo Berrettini, il re del tennis italiano, con eleganza e ironia, fa strage di cuori tra le signore imbellettate dell’Ariston e sui social. A contrapporsi al soporifero Raoul Bova, Claudio Gioe’, chirurgico, ma efficace nel recitare il pezzo promozionale per la sua prossima fiction, come se fosse un monologo teatrale.
Poco importa la classifica provvisoria; siamo solo all’inizio.