Questo è solo l’INIZIO !!!

———- Tommaso Zorzi ha approcciato la partecipazione al GFVIP5, come un’opportunita’ di lavoro irripetibile, un trampolino di lancio per presentarsi e farsi conoscere ad un pubblico piu’ grande non avvezzo al mondo dei social. Una possibilita’ unica per mostrare le sue potenzialita’ artistiche ed i suoi diversi talenti. E’ andato oltre le dinamiche classiche dei reality, fatte di litigi e spettegolezzi, alleanze e strategie, copioni e false amicizie; portando nelle case dei telespettatori puro intrattenimento. 

E’ entrato come influencer ed e’ uscito come un papabile Pippo Baudo dell’era contemporanea, non solo per la versalitilita’ dimostrata h24 per 6 mesi, ma anche per aver saputo scoprire, esaltare e valorizzare i punti di forza televisivi degli altri concorrenti. Si e’ concesso al pubblico senza alcun filtro, e nel bene e nel male e’ sempre stato se stesso. Un successo che ha aperto tante porte, ma che ha provocato l’invidia e la furia di haters e detrattori. 

Per mesi, si sono divertiti ad insultarlo sui social, o pubblicando articoli ad hoc pieni di false speculazioni su flop inesistenti e su una presunta incapacita’ di trovare una propria dimensione in televisione. Nelle pagine di Fanpage e’ lo stesso Tommaso a mettere ordine alle cose, con un’interessantissima intervista; in cui parla di tematiche rilevanti come l’affossamento del DDLZAN, e spiega le scelte lavorative che lo hanno portato su Discovery+. 

Un  Tommy consapevole, che non ha paura di esporsi, e  che non si piega ai codici sconto e alle cicliche migrazioni di followers. Usa il potere dei social per parlare anche di temi importanti con quella dialettica spiazzante e l’ironia provocatoria che lo contraddistingue; bilanciando le battaglie sociali con gli intramontabili siparietti trash, riuscendo a far scaturire dibattiti stimolanti ed intensi. 

Drag Race Italia, che lo vede in un ruolo centrale, e’ un sogno che si realizza. Un format che rappresenta un fenomeno di cambiamento, che svela con leggerezza un universo spesso deriso e ridicolizzato, raccontando i percorsi e le storie dei protagonisti con umanita’ e autenticita’. 

Una netta e decisa linea editoriale che promette non bene, benissimo.