ONORE al “MILITE IGNOTO”: la STORIA del SOLDATO senza IDENTITA’.

——— Sono passati 100 anni ma il “MILITE IGNOTO “ rimane un simbolo per tutti i militari scomparsi e uccisi durante la Grande “GUERRA”, la Prima Guerra Mondiale , e per lo Stato Italiano.
Il 4 novembre 1921 avveniva la tumulazione all’Altare della Patria di una bara, dove al suo interno vi erano riposti i resti di un caduto in guerra non identificato a nome di tutte le vittime italiane senza nome.

Ignoto” cioè senza identificazione, corpi che dopo la Prima Guerra Mondiale rimasero soli e senza un’ entità.

La storia risale al 1921, quando tra una schiera di 11 salme di soldati morti sui diversi luoghi sul fronte, venne scelta quella che sarebbe stata il simbolo.
A compiere e la decisione fu chiamata la madre di un militare il cui corpo non venne mai riconosciuto, che decretò il MILITE IGNOTO.
La bara venne posta in una cassa di legno di quercia e trasportata in treno verso Roma.
Un viaggio solenne, con fermate scelte appositamente per poter rendere un saluto da parte di ufficiali e da parte di comuni cittadini, fino ad arrivare nella Capitale dove venne accolta da Vittorio Emanuele III e dalle più alte cariche dello Stato, uniti alle madri e alle vedove dei caduti e ai rappresentati delle associazioni ex combattenti.

Ogni anno il Presidente della Repubblica si reca, il 25 Aprile, 2 giugno e il 4 Novembre all’Altare della Patria per porre una corona d’alloro in ringraziamento e in onore della vita persa per tutti noi.

La tomba del MILITE IGNOTO, viene sorvegliata continuamente da due militari, posti alle estremità della tomba, proprio per dimostrare il ringraziamento  e il grande onore da pare dell’ Italia e degli italiani.
Per non dimenticare chi ha dato la vita per la salvaguardia e la libertà di tutti.