Fabrizio Corona: “mi manca la mia vita”

A pochi giorni dal compleanno di Fabrizio Corona (29/03/2021) molti sono i sostenitori di “Corona libero”  che hanno dato un forte segnale di calore che va oltre il caso in sè ma che vuole estendersi a tutti coloro che si sono persi per strada.. e che combattono demoni interiori che non si vedono ma che logorano la vita.

Un video pubblicato sulla pagina di Fabrizio che lo ritrae mentre parla di sè sta facendo il giro del web e di tutti i gruppi che si sono creati a suo sostegno:

“Fabrizio era un ragazzo qualunque, il comune ragazzo per bene, un ragazzo normale…e quando ha assaporato il passaggio dalla normalità alla vita    non ha mai voluto abbandonare..”
                        

Più di 1000 i commenti sotto al post, la grande visibilità di Corona è senza dubbio un importante strumento per sensibilizzare l’opinione su tematiche delicate e sui diritti delle persone che commettono dei reati non cosi “gravi”  ne “cruenti” ,da non avere una decorosa possibilità di vita.

Fabrizio dal carcere comunica il proprio disagio fisico e mentale:

                 “Mi manca da morire il mare, l’oceano, nuotare a cielo aperto (…)”
           “ Mi manca da morire la mia libertà , la mia vita (…) la semplicità della vita”
                         “Sono 10 anni che vivo cosi e sono stanco, molto stanco” 

La petizione attivata 17 gg fa sta continuando per arrivare a 100mila firme, nomi di gente “comune” che comunicano l’emozione di una realtà che per ora non è stata censurata.. la libertà di poter esprimere un abbraccio seppur virtuale, di manifestare a Fabrizio il calore che tutti sperano riuscirà a scaldarlo in quella fredda cella…

Abbiamo già più volte elencato anche il pensiero di personaggi dello spettacolo e di giornalisti a favore di Corona e oggi anche il suo giardiniere, persona distinta umile e molto dignitosa, ha ribadito l’ educazione e il rispetto che già conosceva di Fabrizio ma che lo hanno colpito particolarmente  parlando casualmente con una persona del palazzo dove viveva. 

Sono state create delle magliette per sostenere questo che ormai è diventato “Il caso di ingiustizia più popolare”, e si aggiunge alla lista dei sostenitori anche Turchese Baracchi, opinionista scrittrice e conduttrice radiofonica che posta sul suo profilo Instagram un appello ai giudici di sorveglianza affinché possano rivedere la loro posizione. 
Per chi vuole fare qualcosa per aiutare questa causa si attiva una sorta di campagna 
social che invita i sostenitori pro-Fabrizio a farsi un segno rosso sul braccio e a scattare una foto o realizzare un piccolo video utilizzando l’#questanonègiustizia, nella possibilità di far ravvedere cuori e sentimenti che sembrano essere stati dimenticati.


“Chi fa un gesto così estremo nn può finire in galera..”