E’ QUESTO IL 21’ SECOLO???

—————— Benvenuti nel 21’ secolo…
E’ quello che ci siamo sentiti dire all’inizio del 2001 quando è cominciata una nuova epoca, che doveva essere un “libro collettivo” di dialoghi per costruire presente e futuro e che ci avrebbe dotati di una grande capacità di adattamento e innovazione.
Il saper affrontare le situazioni e le difficolta esterne ed interne raddrizzandosi ogni volta, aiutati da una società tecnologica e avanzata di globalizzazione nel contesto internazionale.

Grandi aspettative e grandi parole dalle quali ci si aspettava risposta ad ogni quesito e dubbio, ma non sempre avere tutte le risposte è cosa positiva , è ciò che si denota maggiormente da questo cambio secolare non è cosi migliore.

Il 21’ secolo, dove il sesso parla più dell’amore, dove le ragazze temono più una gravidanza dell’HIV, dove è normale cambiare famiglia per “un’amore passeggero”.

Un’epoca dove chi ama in modo “classico” senza diversità o estremismi, è visto come uno stupido.
Esagerare sembra la parola d’ordine obbligatoria per essere presi in considerazione, la normalità sembra essere out, devi andare OLTRE, devi uscite dagli schemi, tutti gli schemi anche quelli che poi quando ti guardi allo specchio non ti fanno più riconoscere la tua immagine.

Il secolo del “new word” sembra essere diventato il secolo del degrado sociale che ha messo in un angolo i valori che fanno di un essere umano una persona.
Perdere il cellulare sembra essere più doloroso che perdere la verginità, la prova d’amore non è più la fedeltà e l’esclusività, ma mandare foto osè e le proprie nudità in giro per il web, perché più fai vedere più hai consensi, e più ne hai e più sei qualcuno…

Un mondo sempre più materialista, zero meritocrazia, dove i valori vengono accantonati per dare spazio allo squallore di una vita sociale imposta.
Un mondo di solitudine, un profondo senso di fatica di saper vivere la vita che scorre velocemente. 
C’è solamente smania di fare, di avere, di far vedere, senza trovare una dignità ed una eleganza d’animo che rende uniche le persone.
L’umanità è svanita, il rispetto dissolto, non ci rendiamo conto che la vera crisi non è economica ma umana, che ci sta portando in un’ unica strada, quella che ci dirige verso la sensazione di non essere mai appagati.
Se questo è il nuovo secolo, forse sarebbe stato meglio rimanere in quello vecchio…